13 dicembre 2006

8 sillabe, 8 versi, 8 strofe


Dallo spazio della rete
i miei AUGURI! mando forte
fino al posto dove siete
(da Lisbona fino ad Orte,
da Pechino a san Francisco)
per le feste di Natale
vi saluto e vi spedisco
un abbraccio universale:

A chi è in cerca di una stella
che una strada gli segnali
a chi scende dalla sella
riservata ai gran Regali
a chi guarda le lucine
ma non sa cos'è la luce
a chi tem che la sua fine
sia il cinese che produce

Al vecchietto ricordato
solo il giorno di Natale
al bambino che ha tentato
di salir, solo, le scale
a chi cerca un antismog
perché vuole respirare
al lettore del mio blog
che mi dona il suo pensare

A chi è solo in mezzo a tanti
che non riconosce "suoi"
a chi i suoi ce li ha distanti
ma li sente lì con lui
al viandante temerario
che per strada canta e suona
al borghese sedentario
sulla comoda poltrona

Ai bastardi, alle carogne
che la gente fan soffrire
alla gente che le fogne
trova il modo di pulire
a chi ha le mani sporche
del lavoro quotidiano
a chi costruisce forche
perché dentro è disumano

A chi aspetta il gran fulgore
di un alato messaggero
a chi aspetta il grande amore
(questa volta quello vero)
a chi cerca ancora un senso
nella frase non capìta
a chi ha perso nell'incenso
ogni gusto per la vita

Al fervente talebano
che prepara la sua guerra
al fanatico cristiano
che gli ha tolto anche la terra
ai credenti che di Dio
fanno lode e non bandiera
e si uniscono al brusio
di chi prega, ama, spera

Allo scettico fervente
dai regali infastidito
al consumator demente
dai pacchetti inebetito
al nostalgico di un'era
che mai più ritornerà
al bambino che stasera
il suo futuro sognerà

...AUGURI!

12 dicembre 2006

Il counseling e l'amico Gigino

Tutti abbiamo un amico Gigino: è una persona tranquilla, semplice, istruzione media, medio livello di interesse al mondo. Una persona "normale", se questo termine può avere oggi ancora un senso. L'amico Gigino in genere fa domande semplici, con la magica capacità di metterti in crisi per la sua semplicità. Per esempio: "Ma cos'è 'sto benedetto counseling?".
Giunto al terzo anno della scuola di counseling mi rendo conto di non riuscirne a dare ancora una definizione "divulgativa" agile ed esauriente. E' facile dare definizioni ufficiali, corrette formalmente ma poco comprensibili all'amico Gigino. Altra tentazione, quella di dire quello che non è il counseling (non è psicoterapia, non è "dare consigli", ecc.), ma questo non soddisfa l'amico Gigino. Ci vorrebbe un buon divulgatore, un Piero Angela del counseling, capace di trasmettere un senso di qualcosa di "nuovo" e poco conosciuto in maniera efficace senza banalizzare il contenuto. personalmente ci sto provando, ma ancora non ci sono riuscito, così scrivo per chiarirmi le idee e chiedere un aiuto ai miei lettori (colleghi e non).
Il counseling è "un modo di aiutare una persona"? Troppo generico! Il counseling è "aiutare una persona che ha un problema a venirne fuori con le sue capacità"? Già va meglio, anche se i puristi forse storcono il muso: che tipo di problema? Mica il counselor ha la bacchetta magica per tutto!In genere l'amico Gigino comprende bene le metafore e le immagini, proviamo con quelle. Il counselor è "un manutentore di un impianto che tiene oliati gli ingranaggi del nostro cervello"? Non va bene (troppo particolare, e poi il counselor non è uno che "ti manovra nel cervello" mentre tu non fai nulla). Proviamo con lo sport: il counselor è come un allenatore che ti osserva giocare, capisce il tuo stile, le tue potenzialità, le tue aree di miglioramento e ti dà delle indicazioni su come giocare meglio. Ecco, forse ci siamo. Non è ancora perfetta, ma siamo sulla strada giusta.
Avete altre idee? Fatemele sapere: l'amico Gigino è lì che aspetta una risposta...

NB: Questo post ha avuto un seguito, LEGGILO