28 marzo 2008

La buca nella strada



Autobiografia in cinque brevi capitoli
di Portia Nelson

Capitolo primo
Cammino lungo una strada.
C'è una buca profonda nel marciapiede.
Ci casco dentro.
Sono perduto, non posso farci nulla, non è colpa mia.
Ci metto una vita per uscirne.


Capitolo secondo
Cammino lungo la stessa strada.
C'è una buca profonda nel marciapiede.
Faccio finta che non ci sia.
Ci casco dentro.
Non posso credere di essere ancora nello stesso posto.
Ma non è colpa mia.
Mi ci vuole un sacco di tempo per uscirne.

Capitolo terzo
Cammino lungo la stessa strada.
C'è una buca profonda nel marciapiede.
La vedo benissimo.
Ci casco dentro di nuovo; è un'abitudine.
Ma i miei occhi sono aperti: so dove sono.
È colpa mia.
Ne esco immediatamente.

Capitolo quarto
Cammino lungo la stessa strada.
C'è una buca profonda nel marciapiede.
Ci cammino intorno.

Capitolo quinto
Me ne vado per un'altra strada.

07 marzo 2008

Spot counseling: la réclame che non ti aspetti

Bisogna ammetterlo: quei furbastri dei pubblicitari sono davvero molto bravi a leggere l'essere umano e i suoi bisogni. E a racchiudere in poche, semplici parole, una suggestione di senso che fa risuonare l'ascoltatore. Parliamo dei famosi "slogan" pubblicitari (che nel linguaggio tecnico sono in realtà identificati come "claim" o "pay-off").
Ma che c'azzeccano le pubblicità con il counseling? Apparentemente nulla, ma, come dicevo, diversi spot riescono spesso ad esprimere in poche parole delle cose profonde ed interessanti sui bisogni dell'essere umano, così mi sono divertito a raccogliere quelli a mio avviso più "socialmente utili". Se non fossero stati inventati per vendere una saponetta in più, sarebbero un vero "Bignami" del counseling. Eccoli qui:
"Perché io valgo" (Cosmetici): autostima;
"La vita è fatta di priorità" (Alimentari): scelte, autonomia e valori;
"Prenditi cura di te" (cosmetici): self-care, autostima;
"100% flessibilità" (Automobili): cambiamento;
"Just do it" (Abbigliamento): decisione e cambiamento;
"Provare per credere" (Arredamento): fiducia, decisione e cambiamento.
Ve ne vengono in mente altri?

Per concludere, riporto una "vision aziendale" di una marca di abbigliamento per ragazzi:
- Liberare le proprie idee
- Accettare le differenze
- Trovare il proprio equilibrio
- Agire con il cuore
- Aprirsi al mondo
- Stare meglio per crescere
- Dare il meglio di sé
- Raggiungere i propri obiettivi
- Vivere con ottimismo
- Realizzare i propri sogni
- Rispettare il pianeta
- Costruire la pace
Se avessi voluto sintetizzare in dodici punti la mia visione del mondo ed i miei ideali non avrei saputo fare di meglio. A questo punto però nasce un problema. C'è un trentatreenne che si riconosce nella visione del mondo di una marca di abbigliamento infantile: o fallirà l'azienda perché è andata fuori-target o devo tornare d'urgenza dal mio terapeuta per riportargli questi evidenti segnali di "sindrome di Peter Pan"...