21 novembre 2013

A mia figlia (di Margaret Mead)

Che io non sia inquieto fantasma
ossessivo dietro l'andare dei tuoi passi,
oltre il punto in cui mi hai lasciata

ferma in piedi nell'alba appena spuntata.
 

Devi essere libera di prendere un sentiero
la cui fine io non senta il bisogno di conoscere,
non ansia molesta di certezza

che tu sia andata dove io volevo.
 

Quelli che lo facessero cingono il futuro
tra due muri di ben disposte pietre,
ma segnano un cammino spettrale per sé stessi,

un arido cammino per ossa polverose.
 

Puoi dunque andartene senza rimpianto
lontano da questa terra familiare
lasciandomi un tuo bacio sui capelli

e tutto il tuo futuro nelle tue mani.
 

(Margareth Mead)

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