
1. DA' VOCE ALLA QUOTIDIANITA' SENZA VOCE
Parla di molti, dà voce a tante storie quotidiane che generalmente vengono tenute nascoste... Tra le pagine di questo libro ci si ritrova perchè è solo parzialmente autobiografico ed è fatto con tanti frammenti di storie unificati dall'unico io narrante femminile. A volte noi crediamo che la nostra vita sia indegna di racconto, banale. Invece così non è ed è un merito dell'autrice di aver dato voce a questa vita quotidiana insespressa.
2. E' LA NARRAZIONE DI UN CAMBIAMENTO CHE INVOGLIA AL CAMBIAMENTO.
Leggiamo di questa protagonista che attraversa fasi belle e brutte, momenti di slancio di vita intensa e momenti faticosi di solitudine, trasporto ed abbandono,... In questa altalena emotiva però la protagonista compie una maturazione progressiva. Si tratta di un percorso che è un po' una ri-nascita che, come ogni nascita, è accompaganta da un travaglio (e questo le donne lo sanno molto meglio di noi maschietti)... Così anche la ri-nascita di questa protagonista/di noi protagonisti è accompagnata dalla fatica, da esperienze difficili, dall'amarezza ma proprio come una vera nscita, la VITA che ti ritrovi tra le mani alla fine è così preziosa e bella e di valore che ti concentri su questo frutto bello, ringrazi Dio... e al diavolo le sofferenze!
Noi lettori pagina dopo pagina siamo invogliati a cambiare. A rileggere le nostre fatiche quotidiane in una luce diversa. Io credo che esista un dolore assurdo ed inutile che vada evitato. Ma talvolta crescere, cambiare, vivere comporta giocoforza limiti, fatiche e dolori inevitabili che possono avere senso. Non è automatico, "possono avere senso" se costruiamo una storia di cambiamento ATTRAVERSO questo dolore, questa fatica...E quindi è un libro di speranza perché fa partecipare il lettore a queste fatiche, ma fa gustare anche la bellezza di questo cambiamento. E quale è questo cambiamento?
3. PRENDERE IN MANO LA PROPRIA VITA ED ESSERE RESPONSABILI DELLA PROPRIA FELICITA'
Io credo che sia questo il messaggio del libro. Mi dispiace che qualche lettore disattento o superficiale possa leggerlo come un libro sui matrimoni che finiscono. La questione è più sottile e più ricca. Infatti, soprattutto nella secodna parte, fa capolino il tema delle SCELTE.
La voce narrante, riflettendo su quello che ha vissuto nel passato e che sta vivendo nel presente, decide, sceglie. Sono due verbi facili da pronunciare ma non da vivere perché...
- abbiamo sempre lascito scegliere altri per noi e non sappiamo più come si fa...
- decidere significa etimologicamente TAGLIARE, rinunciare a qualcosa in maniera netta in favore di qualcos'altro...
- decidere significa anche prendersi la responsabilità in caso di errore: se IO decido e le cose vanno male l'errore l'ho fatto io... se io NON DECIDO posso sempre dare la colpa agli altri alla vita, al destino... e ci sono tante persone che non vogliono decidere per non rinunciare a questa infantile e comoda de-responsabilizzazione.
La voce dell'autrice invece ci racconta di una di una presa di responsabilità e anche in questo caso, seguire il suo processo decisionale invoglia il lettore a fare le proprie scelte di vita, a non aspettare una felicità modello “principe azzurro” ma a costruire un presente diverso, migliore per sé e per gli altri. All'inizio di questa storia, la voce narrante prende consapevolezza di tutto questo, anche se costa fatica e dice: "A volte viviamo i disagi e le mortificazioni accettando tutto fiaccamente perché riteniamo ormai il nostro cammino segnato. E a quell'andare ci adagiamo, procediamo lungo la strada della nostra esistenza per inerzia. Lo squallore della vita è rassegnarsi a rimanere dove sei perché non credi di poter avere di emglio, di meritare di più" (pag. 23).
Dopodichè pagina dopo pagina noi partecipiamo a questo percorso che ha bisogno di tempo ... e nelle ultime pagine, il percorso è compiuto. Indietro non si torna e leggiamo delle parole molto forti che auguro a tutti di poter pronunciare prima o poi nella propria vita: "E' tempo di vivere, di volersi bene, di essere me stessa. Adesso che sono finalmente libera di essere me stessa" (p. 77).
2 commenti:
e sta bene all'esperto counselor!
giampaolo
Libro e tema interessante. Si aggrega attenzione attorno a "cambiamento": bene!
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