17 febbraio 2008

Viaggi distruzione

Nei miei ameni spostamenti in giro per l'Italia mi capita di osservare le persone e le situazioni. Non ho grandi aneddoti da raccontare, ma alcune situazioni mi colpiscono, mi sembrano emblematiche. Ve ne racconto due, esponendo i fatti senza aggiungere troppi commenti e sfidandovi a un piccolo giochino modello "Settimana Enigmistica": trovate l'errore in ogni scena.
Scena n° 1.
Siamo sul pullman che collega l'aereoporto alla stazione. Quando salgo e mi accomodo, una classe di scuola media è già sul pullman, sono in viaggio anche loro accompagnati da due professoresse, occupano metà pullman. I ragazzi sono nel massimo silenzio, sembra quasi irreale: ognuno ha occhi solo sul proprio cellulare su cui digita come un forsennato. Solo quattro ragazzi fanno una cosa diversa: approfittando di quattro sedili disposti a salottino, fanno una partita a carte. Giocano divertendosi e scambiandosi battute, ma lo fanno in maniera tranquilla, non danno alcun fastidio a noi altri passeggeri. Dopo qualche istante, una delle due professoresse, viene verso il fondo del pullman, tralascia i ragazzi impegnati con i cellulari e si avvicina ai giocatori di carte: "Ora basta, smettetela, state facendo rumore!".
Scena n°2.
Eurostar Lecce-Milano. In una città pugliese sale una mamma "modello velina" con al seguito la bimba di due anni, anche loro dirette a Milano. La mamma trascorre il viaggio tra numerose chiamate e un lettura approfondita degli ultimi imperdibili numeri di "Vogue" e "Cosmopolitan". La bimba nel frattempo si annoia. Non ha con sé nessun giochino e il viaggio è lungo. Inizia a curiosare qui e là, vuol sgambettare, si innervosisce. La madre alterna momenti di seccata attenzione ("Vediamo quando la smetterai di dar fastidio", "E va bene facciamo un giro di là ma poi basta") a momenti di rabbia telefonica ("Fare un viaggio con questa bambina è veramente impossibile, vorrei vedere te!") a momenti di baby-parking ("Ora basta, stattene qui buona per un po'!"). Azzardo un minimo di relazione: "Ciao bella bambina, non ce lo hai un giochino?". Interviene la mamma-velina: "Purtroppo no: la nonna si è dimenticata!". Per farla breve, va a finire così: la bambina cotta dal viaggio si addormenta sul pavimento del treno (!!!) e la mamma, dopo un primo tentativo di spostamento andato male, la lascia lì a dormire per circa due ore. Mentre continua a leggere le sue preziose riviste. (Se non ci credete ho anche una foto ma non la metto on-line per la privacy).
Chi crede di aver trovato l'errore scriva in redazione: ricchi premi vi aspettano.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Francesco,
colpita dalle due scene, soprattutto dalle insegnanti...
ora va molto di moda portare i ragazzi adolescenti- anni delle medie- in gita a vedere campi di concentramento in Germania. Rimango perplessa e mi chiedo se è più una forma di voler fare qualcosa di diverso voluto dalla scuola o se è qualcosa di sentito. E se è qualcosa di sentito, chi prepara i nostri ragazzi ad andare in tali luoghi di sofferenza? Si può tornare, se non pronti e adulti a sufficienza, distrutti e non istruiti...

Anonimo ha detto...

provo a partecipare al concorso: nel primo caso l'errore mi sembra quello delle due insegnani che non hanno chiamato la polizia per dennunciare la pericolosissimabisca clandestina che si stava consumando sotto i loro occhi. a volte la superficialità! nel secondo caso l'errore è l'aver fatto dormir la bimba a terra, quando invece si potevano utilizzare i comodi portabagagli! cosa ho vinto?
gian paolo

Daniele ha detto...

Nella prima scena l'errore sta nel non aver previsto la consegna gratuita di cellulari a tutti così si evita questa dannosa socializzazione e per giunta attravreso una partita a carte...

Nella seconda scena l'errore sta nell'aver condiviso un viaggio intero vicino a tal mamma e non aver implorato il capotreno a permetterti di cambiare posto...

Pippi ha detto...

Io voto per gli errori individuati argutamente da Gian Paolo. Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

CIAO FRANCESCO,
NELL'ULTIMO PERIODO MI E' CAPITATO DI CONDIVIDERE DEGLI INCONTRI CON IL MONDO DELLA SCUOLA;
IL PRIMO ERA UN CONVEGNO-TESTIMONIANZA TENUTO DAL PROCURATORE CASELLI, MA ALCUNI INSEGNANTI ANNO DECISO DI NON PARTECIPARE CON LA LORO CLASSE PERCHE' DOVEVANO INTERROGARE, IL SECONDO CONSISTEVA IN UN INCONTRO SUL METODO EDUCATIVO DI DON MILANI DURANTE IL QUALE INSEGNANTI E RAGAZZI TROVAVANO PIù INTERESSANTE SCIVERE SUL TELEFONINO O USCIRE A FUMARE PIUTTOSTO CHE ASCOLTARE UN EX ALUNNO DEL SACERDOTE GIUNTO PER L'OCCASIONE...SONO RIMASTA SCONCERTATA. FACCIO SEMPRE PIU' FATICA A TROVARE LA PASSIONE EDUCATIVA E IL CORAGGIO DI AMARE I RAGAZZI PER CUI SI E' DECISO DI INVESTIRE IL PROPRIO TEMPO

Tiziana Russo ha detto...

;O)

Anonimo ha detto...

per la prima scenetta: non c'è peggior sordo che non voglia sentire...............
per la seconda: non c'è peggior cieco che non voglia vedere..........
questo è quanto succede oggi..........

Anonimo ha detto...

IL MESSAGGIO DEL 7 MARZO ALLE 18:46 ANONIMO è MIO. LA CUMMARE DI CASTENASO.......VI VOGLIO BENE. HO VISTO IL DOLCISSIMO PANCIONE è ENORME..TI ABBRACCIO.
LA CUMMARE.