"Come Dio comanda" di Niccolò Ammaniti è un romanzo tanto duro quanto eccezionale. Se siete molto sensibili ve lo sconsiglio, se riuscite a superare la sua "durezza" potreste scoprire delle perle. Io ne ho trovate almeno due, provo a condividerle.
Prima perla. E' una storia squallidissima, di personaggi sporchi, brutti, cattivi. E stupidi. Violenti, ladri, laidi, folli o semplicemente disperati, tutti i personaggi finiscono con l'attribuire a Dio l'origine delle proprie azioni.
Poveri uomini: incapaci di prendersi le responsabilità del proprio agire.
Ma anche povero Dio: tirato sempre in ballo per giustificare ogni nostra umana pazzia, ogni nostro fantasma interiore.
Seconda perla. In questa storia trovo bellissima la descrizione dell'ambiguo rapporto tra il padre e il figlio. Cristiano Zena ama suo padre. Che non è un bravo papà, non lo protegge, non lo aiuta, non gli è d'esempio. Il vero prototipo di "cattivo papà". E allora? Cristiano Zena ama suo padre perché sa che, per quanto distorto sia questo amore, è l'unico amore che suo padre sa dargli.
Nella cupa notte che fa da scena al romanzo, questa certezza del cuore apre l'unico bagliore di speranza. La consapevolezza di un amore. Nonostante tutto.
POSTILLA del 18.05, ore 22.10: Proprio ora apprendo che, dopo "Io non ho paura", Salvatores vuole fare un altro film da un romanzo di Ammaniti: proprio da "Come Dio comanda".
5 commenti:
ciao francesco. purtroppo non ho ancora letto questo rimanzo di ammaniti, anche se mi ero rimpromesso di farlo, dopo aver letto ti prendo e ti porto via (altra storia di brutti sporchi e cattivi, nonostante i personagi siano di fondo buoni). spero di poter leggere il ibro non appena avrò liberato un pò la lista intasata dei miei libri da leggere.
buona giornata
gian paolo
PS: niente avviso stavolta?
Francesco, mi aspettavo la recensione su Creatura di Sabbia e ne trovo invece una su "Come Dio comanda". Anch'io non l'ho ancora letto ma penso di farlo prima o poi perchè mi piace Ammaniti come scrittore. Di lui ho letto "Io non ho paura" e poi "Ti prendo e ti porto via". Due storie completamente diverse eppure avvincenti e ben scritte. Sì, credo che Gian Paolo abbia focalizzato un motivo del fascino dei personaggi di Ammaniti: quei personaggi brutti, sporchi e cattivi che in fondo sono "buoni". Insomma i personaggi di Ammaniti sono molto vicini a quello che penso siamo anche noi, personaggi di carne e sangue, che vivono quotidianamente la realtà delle proprie contraddizioni. Mi viene in mente la scena surreale della "palude" (era un palude? in Ti prendo e ti porto via). In quella palude (sempre che fosse una palude, mi sa che devo rileggerlo!) ci siamo un po' tutti, credo.
Tu concludi il post sulle due "perle" dicendo: "La consapevolezza di un amore. Nonostante tutto". Basta questo a convincermi che è un libro che devo leggere. Un abbraccio sincero da Giulia, che aspetta la prossima recensione ...
Non l'ho ancora letto ma è nella lista di quelli da leggere... Di Ammaniti ho letto "Io non ho paura". E mi era piaciuto molto!
Cugino, è stato il primo libro letto nel 2007 (e non anche l'ultimo, eh eh eh); io non so dire se mi è piaciuto, ma posso dire che son felice di averlo letto. La trama, l'intensità dei personaggi, la crudeltà e la follia della storia, meritavano le notti insonni (250 pagine a notte, finito in 3 giorni). Unico difetto, che non è proprio del romanzo e forse neanche dell'autore che per il resto non conosco, ma mi pare tipico di molti scrittori italiani, l'eccessiva lungaggine nelle descrizioni; non ce la fanno proprio a descrivere in meno di dieci pagine quello che si potrebbe descrivere in mezza. Forse gli scrittori italiani sono obbligati da contratto a scrivere libri di almeno 400pagine e le devono riempire per forza.
Voglio segnalarti un libro secondo me bellissimo che ho letto subito dopo: Trilogia della città di K. di Agota Kristof. Splendido.
Ora sto rileggendo Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio. Tanto per rilassarmi un pò.
immagino che già lo saprai, ma ieri ammaniti con questo romanzo ha vinto il premio strega.
gian paolo
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