Per motivi di lavoro, ho avuto la possibilità di conoscere approfonditamente una realtà che mi aveva sempre incuriosito ma che avevo sempre seguito "a distanza". Sto parlando di Slow Food, cui dedico questo post per divulgare l'importanza del suo operato. Sin dall’intuizione originaria del fondatore, Carlo Petrini, Slow Food nasce con il preciso scopo di rivalutare la qualità dei cibi, nel recupero di un sistema produttivo, sociale ed economico messo in crisi dall’industrializzazione della produzione, dalla massificazione dei consumi e dalla omologazione del gusto e delle culture. Focalizzata originariamente sull’idea di “buono”, l’espressione di questi valori si è meglio esplicitata nel tempo, fino a giungere all’attuale “manifesto” codificato nelle tre parole “buono, giusto, pulito”. Secondo il movimento Slow Food il cibo, in tutte le sue accezioni, è così al cuore della vita umana che è necessario promuoverne l’aspetto qualitativo (“buono”), ma questo aspetto è inseparabile tanto dal sistema produttivo che lo genera e dal relativo impatto ambientale (“pulito”), quanto dal peso sociale di tale produzione (“giusto”). Ormai Slow Food è molto più che una semplice associazione, in quanto oltre all’aspetto associativo nazionale ed internazionale, contempla una casa editrice, un’Università riconosciuta dal MIUR, una Fondazione per la biodiversità, ecc.Cosa c'entra Slow Food con questo blog? Secondo me tanto. Vivere meglio è possibile se sappiamo mangiare meglio, in ogni senso. Privilegiare cibi locali, prodotti con una filiera corta, è sia una questione di giustizia sociale che di sostenibilità ambientale che di qualità della propria vita. A tale proposito, è ormai chiaro che la qualità dei cibi è più determinante della predisposizione genetica nell'insorgere di malattie, anche gravissime (come evidenzia questo articolo scientifico inglese, ripreso in italiano, seppur un po' romanzato, da un commento di Jacopo Fo).
"L'uomo è ciò che mangia" diceva Feuerbach. La vita dell'umanità dipende da ciò che l'umanità deciderà di mangiare. La vita di ognuno di noi dipende da ciò che mangiamo.
Buon appetito.
PS: Firmate l'appello on-line di Slow Food sulla dichiarazione di origine geografica!
AGGIORNAMENTO 7.6.06: La campagna di raccolta firme ha dato i suoi risultati, viene mantenuto l'obbligo per la trasparenza in etichetta. Grazie a chi ha firmato. Se volete ancora firmare ancora, potete farlo per sostenere la battaglia che ora si sposta a livello europeo.

