Nel percorso formativo per diventare counselor viene data una grande importanza alla cosiddetta "contrattualità": l'accordo iniziale che il cliente ed il counselor fanno e che definisce gli ambiti di intervento e le modalità di lavoro. In questa fase è importantissimo definire l'obiettivo del percorso di counseling, perché cliente e counselor in maniera congiunta possano monitorare l'efficacia del percorso.
Quando si fa una deviazione dall'obiettivo di cambiamento concordato, il counselor deve stare attento: c'è il rischio di "andare a spasso" e, per una questione deontologica, il counselor invita il cliente a ridefinire il "perché" del percorso. E' proprio quello che di recente mi è accaduto con un cliente, che ha chiesto di fare un altro pezzo di strada, ulteriore a quello concordato originariamente. Il rapido scambio di battute intercorso mi ha fatto ricordare una cosa semplice che ogni tanto va ribadita.
"Come mai hai chiesto di ritornare? Quale utilità ti aspetti dal nostro percorso insieme?"
"Ho bisogno di esporre le mie emozioni ed i miei pensieri a qualcuno. Voglio qualcuno che mi stia ad ascoltare per rimettere ordine, per dare un nome a quello che vivo. E' una cosa che non posso fare né a casa né sul lavoro. Qui ho finalmente qualcuno che mi ascolta".
Ho comunque chiesto al cliente di formulare un obiettivo di cambiamento, ma è importante notare come le sue parole abbiano centrato con immediatezza il cuore del counseling: l'ascolto "pulito", l'accoglienza della persona con la sua storia, le sue ricchezze e i suoi disagi.
Prima di ogni obiettivo di lavoro, di ogni percorso, di ogni metodologia, il cuore del counseling è proprio questo: ascoltare e basta. E questo è spesso l'aiuto più grande.
1 commento:
ciao sono Lorenzo e come hai giustamente evidenziato in questo tuo post, spesso il primo aiuto che un counselor può dare a chi si rivolge a lui è un ascolto empatico e assertivo.Questo è il primo aiuto ad aiutarsi, poi tramite l'utilizzo di tecniche funzionali . gestaltiche ecc è possibile agevolare il superamento del disagio di chi si rivolge a noi
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