29 ottobre 2011

Educazione

Sono stato ospite della trasmissione "Questioni", sulla rete locale Teledehon. Il tema della puntata era la cosiddetta "emergenza educativa". Trovate qui la puntata per intero, mentre ecco qui i pezzi dei miei interventi.




25 ottobre 2011

S.O.S. Genitori

Essere un buon genitore è la cosa più difficile del mondo” è la frase che ogni genitore pronuncia almeno una volta nella vita. In effetti è un compito tanto bello quando faticoso per il quale non possono esistere delle Università e sono i figli i nostri primi insegnanti.

Ma nella complessità del mondo odierno è doveroso un sostegno ai genitori e al loro eroico impegno quotidiano. È per questo che il centro  “Piccoli Passi” (già impegnato ad offrire numerosi servizi educativi quali percorsi di psicomotricità e rieducazione del linguaggio) ha deciso di offrire un servizio aggiuntivo ai genitori.

Si tratta di “S.O.S. Genitori”, una "scuola" che ha l'obiettivo di sostenere i papà e le mamme salentini nel comprendere con più attenzione le esigenze educative dei propri figli per potervi rispondere in maniera più efficace di quanto non facciano già con il loro buon senso. Attraverso il confronto, lo scambio di esperienze e l'approfondimento di alcuni contributi delle scienze umane, i genitori saranno accompagnati lungo tutto l'arco dell'anno, per un sabato pomeriggio al mese, ad interrogarsi su temi quali l'intelligenza emotiva, l'educazione al buon uso della tecnologia, la comunicazione in famiglia, il valore delle regole e degli affetti.


Ecco le date e i relativi temi:
29 ottobre 2011 – “Morbidi, duri o come?” - Alla ricerca di uno stile educativo

26 novembre 2011- “I figli so piezz'e core” - Il linguaggio e i modi dell'amore
17 dicembre 2011– “Capire con il cuore, sentire con la mente” - L'intelligenza emotiva in educazione
28 gennaio 2012 - “Sorvolo, rimprovero o punisco?” - Regole e rituali per conoscere il mondo
18 febbraio 2012 - “Ti ho già detto di... NI” - Saper dire di no tra capricci e sensi di colpa
24 marzo 2012 - “Metti giù quella merendina!” - Alimentarsi bene per crescere bene
28 aprile 2012 – “Figli 2.0” - Educare ad un buon uso dei media e della tecnologia
26 maggio 2012 - “E a me chi ci pensa?” - L'equlibrio interiore dei genitori
La partecipazione è gratuita per i genitori dei ragazzi che già frequntano il Centro "Piccoli Passi", ma è aperta anche agli altri genitori con una quota di iscrizione pari a € 20,00 ad incontro, previa prenotazione al n. 3802065137.

La sede del Centro "Piccoli Passi" è a Lecce in via Alberto Sordi, 10 (Complesso residenziale "Agave" - Uscita Tang. 8A "Mercato Ortofrutticolo").

Io sarò il conduttore del percorso. Come mai? Soprattuto perché anche io sono un papà, un papà che cerca di fare al meglio il papà. E siccome non è un obiettivo semplice, mi aiuto con gli strumenti del mio strano la voro: la formazione degli adulti e il counseling. Nelle scienze umane (specialmente l'Analisi Transazionale), che ho studiato per passione e per professione, ho trovato parecchie risposte che mi aiutano nella difficile arte di essere genitore. E siccome non sono l'unico genitore a trovarsi di tanto in tanto nei pasticci, mi piace essere di sostegno ad altri genitori attraverso dei percorsi formativi loro dedicati o attraverso un percorso di counseling.

21 ottobre 2011

Maestri di strada

Io darei il Nobel, l'Oscar e qualunque altro premio a questi qua.
Signori, giù il cappello!

15 ottobre 2011

Ascoltare e basta

Nel percorso formativo per diventare counselor viene data una grande importanza alla cosiddetta "contrattualità": l'accordo iniziale che il cliente ed il counselor fanno e che definisce gli ambiti di intervento e le modalità di lavoro. In questa fase è importantissimo definire l'obiettivo del percorso di counseling, perché cliente e counselor in maniera congiunta possano monitorare l'efficacia del percorso.
Quando si fa una deviazione dall'obiettivo di cambiamento concordato, il counselor deve stare attento: c'è il rischio di "andare a spasso" e, per una questione deontologica, il counselor invita il cliente a ridefinire il "perché" del percorso. E' proprio quello che di recente mi è accaduto con un cliente, che ha chiesto di fare un altro pezzo di strada, ulteriore a quello concordato originariamente. Il rapido scambio di battute intercorso mi ha fatto ricordare una cosa semplice che ogni tanto va ribadita.

"Come mai hai chiesto di ritornare? Quale utilità ti aspetti dal nostro percorso insieme?"
"Ho bisogno di esporre le mie emozioni ed i miei pensieri a qualcuno. Voglio qualcuno che mi stia ad ascoltare per rimettere ordine, per dare un nome a quello che vivo. E' una cosa che non posso fare né a casa né sul lavoro. Qui ho finalmente qualcuno che mi ascolta".

Ho comunque chiesto al cliente di formulare un obiettivo di cambiamento, ma è importante notare come le sue parole abbiano centrato con immediatezza il cuore del counseling: l'ascolto "pulito", l'accoglienza della persona con la sua storia, le sue ricchezze e i suoi disagi.
Prima di ogni obiettivo di lavoro, di ogni percorso, di ogni metodologia, il cuore del counseling è proprio questo: ascoltare e basta. E questo è spesso l'aiuto più grande.