13 settembre 2017

Cinque cose da fare per Noemi, per le nostre figlie, per i nostri figli

Invocate pene esemplari perché siete sgomenti ed arrabbiati: lo capisco, lo sono anche io.
Maledite il genere maschile perché impauriti: lo capisco, lo sono anch'io, padre di due figlie.
Accusate un "colpevole" sociale (a scelta tra politica, famiglia, scuola, mass-media, religione, tecnologia,...) nel tentativo di identificare una causa logica davanti all'assurda morte di Noemi: vi capisco, la cerco anche io; a volte il mondo fa orrore e vorremmo "coglierne il senso" per cercare in qualche maniera di placare la nostra ansia davanti all'assurdo e al latente pensiero che anche la nostra vita è in balìa della fragilità; e fatti del genere ci risvegliano dall'illusione di esserne al riparo.
Ma scrivere tutto questo sui social sarà solo un palliativo, uno sfogo emotivo che non aiuterà minimamente le vostre figlie a saper distinguere i segnali di un maltrattamento spacciato per amore, né aiuterà i vostri figli a condurre una vita liberata dalla violenza nelle relazioni. E una volta "sfiatata" la pressione, il pentolone emotivo resterà lì a gorgogliare fino al prossimo episodio cruento che ne causerà l'ennesimo futile risveglio.
Superato lo sfogo sui social, vogliamo realmente aiutare i nostri figli a crescere liberi dalla violenza (subita o agita)?
- Smettiamo di usare la violenza in casa. Non facciamo passare che la violenza sia "normale" in quanto familiare e quotidiana.
- Diamo il permesso alle nostre figlie di dire "no", di affermare i propri bisogni e desideri. di immaginarsi donne che scelgono un compagno di vita perché le ami, non perché le domini. Smettiamo di lodarle quando si sottomettono ai desideri altrui.
- Diamo il permesso ai nostri figli di raccontare le proprie emozioni e frustrazioni, usando altri canali espressivi (parola, corpo, arte,...) costruttivi e nonviolenti. Smettiamo di giudicarli "poco virili" quando dimostrano forme di compassione, gentilezza, accortezza.
- Puliamo le nostre parole da ogni riflesso di dominio e superiorità.
- Smettiamo di insegnare ai nostri figli che "il mondo è una guerra dove vince solo il più forte" e che devi essere più lupo degli altri per non essere "fottuto" dagli altri. Sul piano delle relazioni di genere, questa logica è l'anticamera della violenza legittimata.
Questo è l'ABC. Iniziamo a fare anche una sola di queste cose, in memoria di Noemi e di tutte le altre donne maltrattate o violentate o uccise.
Fare anche una sola di queste cose, avrà un impatto sociale più reale e sano di qualunque livoroso e inutile appello alla pena di morte o alla castrazione chimica.
Per stasera basta.
Ora date spazio al silenzio, al rispetto della memoria.