07 marzo 2008

Spot counseling: la réclame che non ti aspetti

Bisogna ammetterlo: quei furbastri dei pubblicitari sono davvero molto bravi a leggere l'essere umano e i suoi bisogni. E a racchiudere in poche, semplici parole, una suggestione di senso che fa risuonare l'ascoltatore. Parliamo dei famosi "slogan" pubblicitari (che nel linguaggio tecnico sono in realtà identificati come "claim" o "pay-off").
Ma che c'azzeccano le pubblicità con il counseling? Apparentemente nulla, ma, come dicevo, diversi spot riescono spesso ad esprimere in poche parole delle cose profonde ed interessanti sui bisogni dell'essere umano, così mi sono divertito a raccogliere quelli a mio avviso più "socialmente utili". Se non fossero stati inventati per vendere una saponetta in più, sarebbero un vero "Bignami" del counseling. Eccoli qui:
"Perché io valgo" (Cosmetici): autostima;
"La vita è fatta di priorità" (Alimentari): scelte, autonomia e valori;
"Prenditi cura di te" (cosmetici): self-care, autostima;
"100% flessibilità" (Automobili): cambiamento;
"Just do it" (Abbigliamento): decisione e cambiamento;
"Provare per credere" (Arredamento): fiducia, decisione e cambiamento.
Ve ne vengono in mente altri?

Per concludere, riporto una "vision aziendale" di una marca di abbigliamento per ragazzi:
- Liberare le proprie idee
- Accettare le differenze
- Trovare il proprio equilibrio
- Agire con il cuore
- Aprirsi al mondo
- Stare meglio per crescere
- Dare il meglio di sé
- Raggiungere i propri obiettivi
- Vivere con ottimismo
- Realizzare i propri sogni
- Rispettare il pianeta
- Costruire la pace
Se avessi voluto sintetizzare in dodici punti la mia visione del mondo ed i miei ideali non avrei saputo fare di meglio. A questo punto però nasce un problema. C'è un trentatreenne che si riconosce nella visione del mondo di una marca di abbigliamento infantile: o fallirà l'azienda perché è andata fuori-target o devo tornare d'urgenza dal mio terapeuta per riportargli questi evidenti segnali di "sindrome di Peter Pan"...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma allora quegli slogan pubblicitari (pulita dentro e bella fuori perchè ti fa fare la plin plin; oppure: quando la diarrea ti sorprende...) che messaggi veicolano? non so se riuscirò a dormire questa notte o fino a quando non avrò trovato la soluzione dell'enigma...
gian paolo

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Contributo invisibile. Successo evidente.

Quelle piccole cose che scoviamo nelle pieghe delle nostre giornate e accumuliamo nel tempo finchè un giorno… per un’ intuizione un’immagine una parola una situazione o qualsiasi altra cosa, tutti i piccoli contributi, dall’efficacia non visibile al momento della scoperta, si compongono, come alla fine di una maturazione, in una forma reale e operativa, in un insieme significativo per noi e per gli altri.
In altre parole tutto il lavoro dietro le nostre piccole grandi conquiste.

Massimo

Francesco ha detto...

@ Gian Paolo: tu saprai trovare meglio di me metafore ardite per nobilitare messaggi "bassi". Ti propongo questo:
"Pulita dentro e bella fuori": la cura del proprio sé
"Quando la diarrea ti sorprende"... gestione degli imprevisti della vita? ;-)

@ Massimo: ti ringrazio tantissimo per il tuo commento e la segnalazione, lo trovo molto bello e ne farò buon uso. Grazie per essere venuto a visitare questo blog!