23 gennaio 2007

Lascia o raddoppia?

Le domande sono potenti. Le domande sono pericolose. Fare la domanda giusta può significare la riuscita di un sogno, farne una sbagliata il crollo di un'esistenza.
La domanda che, nel piccolo della mia esperienza, ho trovato più forte e profonda, capace di sconvolgere l'interlocutore è: "Ma tu, cosa vuoi veramente?". A questa domanda si sollevano tutte le voci interne, la folla di desideri contrastanti, le identità multiple che lottano per la supremazia, per avere la meglio nei nostri conflitti interiori. Cosa vogliamo veramente? Quale progetto vogliamo realizzare, per quale idea ci impegniamo a lottare, per chi ci alziamo la mattina? E in questi casi non c'è l'aiuto del pubblico né quello da casa né l'opzione "50:50". La risposta sta a noi.
Cosa vogliamo veramente? Tic, tac, tic, tac... Il tempo scorre, il gong si avvicina: hai la risposta definitiva?
La accendiamo?

1 commento:

Pippi ha detto...

Non a caso questo post è rimasto senza commenti! "Ma tu cosa vuoi veramente?" è davvero una domanda difficile. Mettiamola così e so che sto aggirando un po' l'ostacolo ... Io, io voglio ... (diciamo vorrei? non vorrei sembrare troppo perentoria!) che ogni tanto tu tornassi a visitare il mio blog! Ecco, l'ho detto! Ti posso salutare con un abbraccio? Posso, davvero? A presto.