26 ottobre 2006

Mondo impasticcato

Quante pasticche e psicofarmci ci sono in giro? Quante pubblicità al giorno ci convincono che abbiamo bisogno "di un piccolo aiuto" per fare le cose normalissime di una vita umana? Secondo i sorridenti faccioni della pubblicità dovrei assumere una bomba chimica (o spendere soldi in un banale placebo) per delle umanissime attività come fare la spesa, dormire, studiare, rilassarmi e addirittura fare l'amore.
Il mondo delle pasticche e degli impasticcati mi atterrisce. Perché è subdolo. "In fin dei conti che male c'è?" è il suo slogan implicito di cui sospettare. Anche se non ci fossero ricadute negative dimostrate (ma accertatevene visitando il sito
www.worstpills.org) credo che l'assumere a cuor leggero pillole e integratori vari sia un pericolossissimo modo di rimuovere i sintomi ma non le cause, di negare i segnali che ci dicono "attenzione, devi cambiare". Il malessere non sta tanto nel disturbo che curiamo con le pasticche: il malessere sta nel ricorrere alle pasticche, sta nell'illusione che la qualità della mia vita la faccia una compressa colorata o una boccettina ricostituente, quasi fossero una "bacchetta magica".Vogliamo stare meglio? Iniziamo ad ascoltare il nostro malessere anziché soffocarlo nella chimica.
Buona disintossicazione a tutti.

19 ottobre 2006

Ti riconosco!


Un tipo si aggira per la città con un cartello: "ABBRACCI GRATIS". I passanti lo guardano sospettosi con la coda dell'occhio, lo evitano. Ma come si permette uno sconosciuto, nell'affollato anonimato di una metropoli, di cercare un'intimità così forte col primo che passa? Sarà matto...
L'abbraccio è un risconoscimento fortissimo. Significa "Tu sei importante per me". Ovviamente i riconoscimenti possono essere anche di altro tipo, non necessariamente fisici, e le psicologie umanisitiche ci raccontano come saperne
dare e saperne ricevere è indice di maturità umana. Accettare un complimento
ringraziando senza schermirsi, vedere le cose buone degli altri e valorizzarle,
facendole notare: che male c'è? In genere, invece, abbiamo una gran paura di dare
e ricevere riconoscimenti, e con mille scuse li evitiamo.Figuriamoci da uno sconosciuto...

Ora guardate il video: vi fareste abbracciare dall'omino col cartello?
http://video.google.it/videoplay?docid=1731554039545263498&q=free+hugs

15 ottobre 2006

Parte "Counseling e dintorni"

"Counseling è... chinare il capo perché l'altro, cingendoti il collo, possa rialzarsi".
La frase con cui voglio aprire questo blog è "rubata" a Luigi Pintor, riadattando una sua definizione di solidarietà. La trovo adatta a spiegare lo spirito con il quale intendo procedere nell'esercizio di questa relazione di aiuto.
Secondo la visione delle psicologie umanistiche (rogersiana, gestalt, analisi transazionale,...) ogni essere umano ha in sé le risorse per poter risollevarsi da una situazione difficile, per cui il counselor ha come obiettivo quello di "aiutare ad aiutarsi", a restituire autonomia e responsabilità di scelte e azioni.
(Se volete avere una spiegazione più strutturata di cosa è il counseling, la trovate su:
http://it.wikipedia.org/wiki/Counseling).
Grazie per essere venuti a visitare questo mio nuovo blog, spero di potervi ospitare spesso, di fornire spunti, idee, stimoli per dibattiti e scambi di idee.
A presto!